Mancano due mesi circa alle elezioni.
Peri i tutti i giorni che ci separano dal 13 Aprile ne sentiremo di tutti i colori da Veltroni, Berlusca, Casini, Maroni, Bossi, Mastella, D’Alema, Bertinotti … insomma tutta la grande famiglia di uomini politici che ha fatto il bello e il cattivo tempo in Italia negli ultimi anni. Cercheranno di convincerci che il loro programma è eccezionale, che loro cambieranno il Paese, che sotto la loro guida tutto tornerà a funzionare come un orologio svizzero.
Il tutto naturalmente per l’unico motivo che li spinge da anni a raccontare enormi balle a chiunque abbia ancora la pazienza di starli ad ascoltare. Arrivare al potere. E spartirselo. Di questo passo l’unica cosa che cambierà saranno i mugugni degli italiani che diventeranno sempre più articolati per cercare di far capire a quella banda di politicanti che è giunta l’ora che si facciano da parte per lasciare il posto a facce nuove, a parole nuove, a idee nuove. Questo si che sarebbe un vero cambiamento.
Invece, mi spiace dirlo, ma con quella gente in giro per il Parlamento dopo il 13 Aprile non ci sarà alcun cambiamento. Votate chi vi pare. Forse solo col 100% di schede bianche e nulle potrebbe succedere qualcosa di interessante… ma mi sa che la banda dei soliti noti riuscirebbe a trovare ugualmente un vincitore (e ovviamente un perdente).
Finché chi può decidere di farsi da parte non lo fa rimarrà tutto come prima. Con tutti i problemi di prima, amplificati dalla crescente esasperazione degli italiani nei confronti della “Casta dei politici”, che promette di cambiare tutto, meno la propria condizione di privilegio. In uno Stato dove i poveri aumentano a vista d’occhio i nostri “dipendenti” (come dice Grillo), gudagnano cifre folli e hanno “diritto” ad una pensione dorata dopo appena due anni di legislatura (che è anche il motivo per il quale le elezioni si tengono il 13 e non il 6… per permettere ai Parlamentari alla 1° legislatura di arrivare comunque alla pensione). Con una classe dirigente così… che vi aspettate che cambi?
Sarò pessimista… ma la vedo così.