Ancora una volta Lorenzo è riuscito a stupirmi. Dopo Buon Sangue mi aspettavo un disco composto in maggioranza da pezzi tirati (alla Falla girare o Penelope per intenderci), invece mi sono ritrovato con un sound che mi ha davvero spiazzato. Ma questo è il bello di essere un fan di Lorenzo e delle sue produzioni artistiche. Come diceva Forrest Gump “…non sai mai quello che ti capita”.
In tutti i dischi di Jova convivono in perfetto equlibrio uno yin più intimista e delicato e uno yang più funky e rappeggiante … in questo Safari direi che prevale il primo. Ad esempio “A te” è qualcosa di semplicemente eccezionale, il livello è decisamente alto, da vertigini direi. Dopo una decina di ascolti è tra le mie canzoni preferite di questo disco, insieme a Mezzogiorno, Punto, Safari e Il gioco del mondo. Ma cambiano ad ogni ascolto…
Dopo Buon Sangue scrissi che Lorenzo non scrive canzoni, le dipinge. Intendendo che a volte bisogna andare oltre il significato puro e semplice dei testi, bisogna farsi cullare dalla fusione musica+testo e aspettare che le canzoni entrino in circolo provocando sensazioni buone. Confermo, e aggiungo che la maggior parte dei pezzi di questo disco sono come le donne. Non vanno capite. Vanno amate e basta.
Grazie Lorenzo.