La frequenza con la quale aggiorno questo diario di bordo rappresenta al meglio un lato del mio carattere che negli anni ho cercato di migliorare senza riuscirci : sono incostante.
Ci sono periodi nei quali scrivo molto e altri nei quali potrei stare venti minuti di fronte alla pagina bianca senza riuscire a mettere giù neanche una riga.
Ci sono periodi nei quali leggo un libro in pochi giorni e poi magari per un mese non ne apro uno.
Ci sono periodi nei quali ascolto tutta la musica che mi capita a tiro e altri nei quali nemmeno accendo l’autoradio in macchina.
Oppure passo dei giorni preoccupatissimo per ciò che mi aspetta nel prossimo futuro e poi, subito dopo, altri giorni nei quali non ricordo neanche di averlo, un futuro.
Incostante, incostante, incostante. E con scarsa capacità di rimanere molto concentrato su qualunque cosa per molto tempo.
Questo sono. E si avvicinano i trentatrè. Anni. Ci devo riflettere?