Ricordi di naja

Anno di naja nei Carabinieri, servizio allo Stadio. 1994.
La partita era di serie C1 (che ora non esiste più) : La Spezia - Carrarese.
Ci dissero che le tifoserie non erano molto in sintonia, per usare un eufemismo, e che quindi occorreva stare molto attenti.
Partimmo da Genova alla mattina e andammo alla stazione di La Spezia, ad aspettare il treno speciale da Carrara, con a bordo i tifosi della squadra ospite.
Scesero, ed alcuni di loro avevano la sciarpa “Spezia ti odio”.
Li scortammo in un piccolo campo sportivo e li perquisimmo uno ad uno.
Poi indossammo il casco e li accompagnammo allo Stadio, entrando con loro nel settore ospiti.
La squadra di casa era messa male in classifica e “La Spezia che in C2 se ne va!” era il coro dominante. La partita si avviava verso uno scialbo zero a zero, un risultato tutto sommato ideale per non accendere troppo gli animi, ma proprio nel finale segnò la Carrarese. Così, finito il match, il clima era ancor più teso di prima, il volume del coro “La Spezia che in C2 se ne va!” salì di un paio di tacche, e ci volle un cordone nostro e uno della Polizia per scortare i tifosi della Carrarese indenni fino alla stazione, mentre dalle strade laterali alcuni tifosi locali particolarmente amareggiati (altro eufemismo) cercavano di raggiungerli, non credo per discussioni filosofiche sul senso della vita. Arrivò anche qualche oggetto lanciato dai suddetti, ma fortunatamente la situazione restò sotto controllo.
Arrivò il treno e riuscimmo a far risalire tutti sul convoglio evitando disordini.
Una volta partiti ci fu finalmente permesso di togliere il casco, che avevamo indossato, con tanto di visiera abbassata, più di tre ore prima. Mi sembrava di non avere più le orecchie. Controllai che non fossero rimaste all’interno del casco.
Rientrati in caserma mangiammo qualcosa di schifoso alla mensa e poi ci trascinammo fino al piano delle nostre camerate. Eravamo a pezzi. Volevamo solo fare una doccia e metterci a letto, possibilmente per almeno una dozzina di ore, ma prima andammo a controllare in bacheca i servizi del giorno successivo.
A me ed altri sventurati avevano assegnato la notte. L’adunata era circa quattro ore dopo.
Guardai verso il cielo e vidi chiaramente Dio che si tappava le orecchie.