Mi sembra che spesso una presa di posizione netta nei confronti di un certo argomento venga recepita come una sentenza di condanna senza appello verso chi la vede in maniera diversa.
Cerco di spiegarmi meglio.
Se uno dice (o scrive), per esempio : “Un tatuaggio non me lo farei mai” non sta implicitamente affermando che chi si tatua è un coglione. Sta semplicemente dicendo che tra i suoi pensieri per eventuali progetti futuri non c’è quello di farsi fare un tatuaggio. Sta parlando di se, non degli altri. Ci saranno sicuramente eccezioni, certo, ma di norma è così che andrebbe interpretato.
Oppure, altro esempio : “Non mi importa di avere il macchinone”, non andrebbe tradotto con : “chi spende un mucchio di soldi per una fuoriserie è un rimbambito.”
Magari sto facendo una considerazione banale, ma a me pare che un po’ troppo spesso le opinioni vengano erroneamente interpretate così.
Bisognerebbe ricordare sempre che le opinioni sono personali, e ognuno ha il diritto di avere la propria, senza che questo sottintenda che chi sostiene la versione opposta sia dalla parte di quelli “sbagliati”.