Ragazzo fortunato

L’ho pensato e lo penso spesso.
Sono un ragazzo fortunato.
Per lo stato praticamente permanente di ottima salute, posso tranquillamente affermare che se dipendesse da me, le case farmaceutiche sarebbero in grandissima difficoltà. E per il servizio sanitario nazionale sono quasi uno sconosciuto.
Una gran botta di culo, direi.
E poi l’indole.
Che mi aiuta a pormi con l’atteggiamento giusto sia di fronte ai momenti si che ai momenti no.
Quando arrivano i momenti no, e ne ho diversi, come tutti, li affronto sempre cercando di non farmi sopraffare, sapendo che a volte basta lasciare che passino, altre volte invece bisogna andare alla causa e lavorarci su.
E nei momenti si, che capitano molto spesso, fortunatamente, innanzitutto mi sbatto per stare dietro ai miei doveri. Poi mi sgancio, entro nel mio Mondo nel quale l’immaginazione mi mostra scenari fantastici e allora faccio cose per renderli reali, quegli scenari, con la consapevolezza che non è assolutamente detto che ci riesca, ma con la certezza che questo dà tanto senso alle mie giornate, e soprattutto mi fa stare bene.
Sono un ragazzo fortunato, ma non perché mi abbiano regalato dei sogni, sono fortunato perché mi hanno regalato gli strumenti per potermeli permettere.