A me piace inventarmi le cose da fare.
Lo facevo già da bambino, quando a parte studiare (non troppo, per mia fortuna l’ho sempre sfangata egregiamente senza dover passare troppo tempi sul libri scolastici) tendevo a riempirmi le giornate con giochi spesso elaborati dalla mia mente.
Poi crescendo, ho deciso di che valeva la pena di continuare così.
Mi sono inventato un modo di vivere ed un modo di lavorare al PC che mi andassero a genio. Mi sono inventato DJ quando ancora non era ben chiaro cosa stesse a significare, e poi scrittore per raccontare in un libro la mia “carriera” come disc-jockey. Mi sono inventato Discology, un podcast, quando ancora pochi sapevano cosa fosse (il podcast, intendo), per dare il mio personale tributo alla dance anni 90.
Adesso sto provando a creare qualcosa di nuovo per il mio futuro, ovviamente a braccetto con la mia compagna di sempre, la musica. Oramai sono mesi che, come facevo con i LEGO da bambino, monto e smonto cose per vedere cosa può venire fuori. Metto qualche mattoncino, faccio due passi indietro e guardo come appare, torno a metterci le mani, sposto, aggiungo, tolgo, stravolgo. Non ho la minima idea di dove mi potranno portare tutti questi esperimenti, ma mi diverto tanto a farli, e questo a me basta e avanza.
Non sempre è necessario avere ben chiara la destinazione, quel che conta è godersi il viaggio.