Almeno chiamate un DEEJAY

Quando uno è “deejay inside”, ogni volta che si trova ad una festa dove è previsto un DJ Set, automaticamente si ritrova a fare la radiografia alla performance di chi sta in console. Non si scappa. A volte mi trattengo nell’esprimere critiche, in primis per non fare la figura del sapientone, e poi per non passare per un vecchio DJ inacidito, cosa che assolutamente non sono (oddio, un po’ vecchio, sì, ma inacidito direi proprio di no).
Però, beh, una cosetta la vorrei dire.
Dunque, oramai con gli eventi ho smesso da quasi 4 anni, quindi a livello professionale la questione che toccherò non mi riguarda più.
Ma quello che mi ha stupito durante quelle (poche) serate mondane che ancora mi capita di fare è stato vedere talvolta qualcuno mettere musica (teoricamente per far muovere un dancefloor) con un portatile usando YOUTUBE, oppure con Spotify dal telefono, o anche con tanto di lettori CD o controller, ma senza la minima idea di cosa significhi creare un flow ballabile, e senza i “fondamentali” del djing. Risultato : accozzaglie di tracce buttate assolutamente a caso, come viene, viene.
Non erano discoteche, ok, ma erano comunque contesti nei quali credo che l'obiettivo fosse quello di creare un'atmosfera simile a quella della disco.
Mi chiedo, ma possibile che con tutti i disc-jockey che ci sono in giro (più o meno bravi, ma almeno DJ), in diverse occasioni per quello che dovrebbe essere un DJ SET si ingaggia qualcuno che non lo è per nulla ? Ok, l’amico che smanetta un po’ con la musica e viene gratis, e ok, il fatto che ci si possa anche accontentare in certe situazioni (non serve un clone di James Hype per una festa di laurea o un matrimonio).
Però, cribbio, se volete proporre un DJ Set, almeno chiamate un DEEJAY.