Sto leggendo un libro di Rick Rubin (leggendario produttore musicale statunitense, giusto qualche nome : Run DMC, Beastie Boys, Public Enemy, Jay Z, AC/DC, Red Hot Chili Peppers, e anche l’ultimo di Jova). Si intitola 'L'atto creativo : un modo di essere', ed espone la sua visione del concetto di creatività, che è parecchio interessante.
Contiene delle perle davvero notevoli.
In uno dei capitoli mi sono imbattuto nel termine “papanca”, che nel Buddisimo sta ad indicare la “proliferazione mentale o elaborazione concettuale”, ovvero quel chiacchiericcio mentale che a volte ci rallenta rendendo tutto più complicato e complesso di quanto dovrebbe essere.
Sarebbe quando ci perdiamo in un mare di : “ma se…”,”ma forse…”,”e se poi…”
Per farla breve, sono le pippe mentali, (scusate buddisti, e scusa Rick, ma è il primo modo che mi è venuto in mente per esporlo in maniera chiara e semplice).
Ora quando sentirete qualcuno/a parlare di questo argomento potrete fare i fighi e dire : “Ah, certo, come no, è quello che nel Buddismo si definisce papanca”. Probabilmente verrete sfanculati all’istante, ma sicuramente sarete stati originali, citando nozioni buddiste mentre si discuteva di seghe mentali.