C’è una cosa che mi piace fare ogni tanto.
Appena sveglio, subito dopo colazione, mettermi al PC, cuffie, musica (oggi LORENZO 1994, che non lo ascolto da una vita), aprire il programma di scrittura e mettermi a ticchettare sui tasti. Così, senza pensarci, senza un messaggio da comunicare, senza nemmeno uno straccio di idea.
Eccomi qua.
Succedono cose brutte in Italia e nel Mondo, e me ne dispiaccio, ma io proprio non ci riesco a orientare una fetta consistente della mia attenzione alle problematiche politico / sociali. Non ho gli strumenti perché non ho il tempo per informarmi con dovizia di particolari, e non è quello che sento di dover fare. Preferisco lasciare che se ne occupino altri.
Io cerco di dedicarmi alle cose che posso controllare, che riguardino me o i miei cari, mi concentro sulle faccende sulle quali ho effettivamente possibilità di essere determinante. E se per questo passo per un egoista che pensa solo al suo piccolo mondo… pazienza.
Avete presente la parabola dei talenti ? Ecco, a me è rimasta impressa fin da bambino quando la sentivo in Chiesa o al catechismo, e da allora cerco di fare del mio meglio con quelli che Dio (o chi per lui) ha deciso di donarmi.
E tra questi non credo ci sia quello dell’analista delle questioni politico / sociali internazionali. Il giorno che distribuivano quel talento lì probabilmente ero da un'altra parte.