Io credo che il tema della violenza sulle donne lo possano comprendere appieno solo le donne. Noi maschietti possiamo metterci tutta l’empatia possibile, ma non potremo mai avere accesso a certe sensazioni che, secondo me, solo se sei donna puoi capire.
Per questo penso che il film “C’è ancora domani” (che ho visto al cinema ieri sera) sia quanto di più potente si potesse fare per mostrare quello che accadeva (e che purtroppo accade ancora, come ben sappiamo). Perché la storia l’ha raccontata una donna.
E che donna. Bravissima attrice e ora anche regista. Quindi solo complimenti per Paola Cortellesi e il suo lungometraggio, nel quale ci sbatte in faccia la cruda realtà dei rapporti tra molti mariti e mogli nell’immediato dopoguerra. Andava così. E pareva pure “normale”.
Che sparisca presto, la violenza sulle donne, perché come ben sappiamo, siamo ancora lontani dal farla sembrare tutto fuorché “normale”.
E spero che le nuove generazioni di donne, se mai dovessero finire in una situazione tipo quella della protagonista del film, non si trovino più nella condizione di dover rispondere alla domanda “Ma perché non te ne vai ?” con un rassegnato “E ‘ndo vado ?”