Doveri e piaceri

Mi sono creato negli anni una professionalità di buon livello in ambito informatico, mi piace stare al PC a lavorare e mi piace pure guadagnare grazie alle mie attività, ma entro certi confini, che non sono disposto a rivedere, se non per brevi periodi di tempo nei quali magari mi rendo conto che per motivi che ritengo validi è il caso di dedicare al lavoro un surplus di tempo e di attenzione.
Diverse volte nella vita mi sono trovato nella condizione di dover scegliere tra più soldi, ma più tempo da dedicare al lavoro e più scazzi, o meno soldi, ma più tempo per me e più serenità. Beh, quando la scelta è tra l’essere più ricco e l’essere più sereno io sceglierò sempre la seconda. Senza nemmeno pensarci troppo. E questo, lo so, nel mondo nel quale sono nato e cresciuto è piuttosto impopolare, ma per me funziona così, e al momento non ho intenzione di cambiare idea.
Ognuno ha la sua visione di “qualità della vita”.
Io la mia la vedo aumentare considerevolmente quando riesco a mantenere il giusto equilibrio tra doveri e piaceri, e non è per niente detto che i primi la debbano sempre avere vinta sui secondi. Lo so, ci hanno insegnato che “prima il dovere, poi il piacere”, ma non è scritto da nessuna parte che debbano per forza avere sempre questo ordine.
L’importante è che alla fine della giornata ci si sia occupati con profitto di entrambi.