Libertà percepita

Sul concetto di libertà si potrebbero riempire dei libri interi. E mi sa che è già stato fatto.
Ma è veramente possibile essere liberi ? Inteso come fare quello che ci pare, quando ci pare, senza vincoli se non quello di non ledere la libertà altrui ?
Ci ho fatto una pensata, riferita alla fetta di Mondo nella quale mi trovo.
Dunque, già essere cittadini di uno Stato prevede una serie di obblighi, che rendono problematica in partenza la condizione di totale indipendenza.
Per non parlare del conto in Banca, la carta di credito, un’eventuale partita IVA o un contratto di lavoro, un affitto, un mutuo, le bollette. Tutti aspetti pratici comuni a molti di noi, che limitano abbondantemente la nostra libertà.
E poi, beh, indipendentemente dal tipo di scelte che si fanno, tutti abbiamo una serie più o meno lunga di doveri, delle scadenze da rispettare, delle consegne, insomma, qualcosa che qualcuno si aspetta da noi.
Ho parecchio sintetizzato e probabilmente ho scordato un sacco di cose, ma credo di aver reso chiara l’idea che in questa società “occidentale” essere del tutto liberi è impossibile.
Ma arrivare al punto di sentirsi comunque tali, beh, su quello secondo me ci si può lavorare.
Perché poi in fondo, come per il discorso della temperatura esterna, anche per la libertà vale lo stesso principio : quella che conta è quella percepita.