Perdersi di vista

Una cosa che si nota quando gli anni vissuti cominciano a diventare numerosi è l’aumento della quantità di persone che per certi periodi della vita ci hanno accompagnato durante il viaggio in maniera assidua, spesso addirittura in qualità di eccellenti copiloti, per poi scomparire, a volte gradualmente, a volte in maniera molto repentina.
Fa parte del gioco, ovviamente, noi stessi probabilmente abbiamo ricoperto un ruolo di rilievo nei confronti di altri, e poi ci siamo allontanati, passando da punti fermi dell’esistenza di qualcuno a “chissà che fine avrà fatto”.
Le nostre vite cambiano, e con esse i coprotagonisti.
Una volta, e intendo fino alla fine degli anni 90, più o meno, bastava un cambio di residenza, o di luogo di lavoro, o di “compagnia di giro”, per allontanarsi, ed era sicuramente più complicato tornare in contatto quando ci si perdeva di vista per un po’.
Ma oggi, con le infinite possibilità che ci sono di comunicare, smartphone, email, WhatsApp, Telegram, i social, volendo si potrebbe restare nell’orbita di chiunque, anche a distanza.
Se si riesce lo stesso a perdersi di vista probabilmente c’è una delle due parti che lo vuole veramente.