Sono un sostenitore dell’innovazione tecnologica, quando utilizzata per migliorare la qualità della vita di tutti, e mi auguro che tutti progressi che verranno possano essere di supporto per il bene della nostra civiltà, pur sapendo che, come spesso è accaduto in passato, ci sarà chi utilizzerà le innovazioni per scopi tutt’altro che benefici. E poi, la storia insegna, ci sarà chi ne diventerà schiavo, e chi ne abuserà. Non si scappa.
Ora, da qualche mese ci sono state evoluzioni piuttosto significative nel campo dell’intelligenza artificiale. C’è chi sostiene che oramai si sia arrivati al punto di poter replicare in tutto e per tutto diverse abilità peculiari dell’essere umano, in modo da rendere indistinguibile, ad esempio, un testo redatto da una persona in carne e uno scritto da un computer. E questo succede e potrebbe succedere in futuro anche per altri aspetti caratteristici dell’”homo sapiens” : i ragionamenti, l’apprendimento, la creatività, la voce. Generati da un computer, ma identici a quelli di un uomo. Uno scenario po’ inquietante, a dirla tutta.
Non sono ferratissimo in materia, ma non penso potrà mai esistere un’intelligenza artificiale in grado di riprodurre le emozioni, i sentimenti, il genio e l’imprevedibile imperfezione dell’essere umano, credo esistano aspetti della nostra struttura che non possono essere riprodotti come si fa con gli oggetti con una stampante in 3D.
Magari sono un ingenuo, ma voglio continuare a credere che per quanti passi in avanti la tecnologia potrà fare, per molto tempo la differenza la farà ancora, come è sempre stato, l’elemento umano.