Quando ho appreso della cattura di Matteo Messina Denaro ho pensato che se uno riesce a non farsi trovare dalle forze dell’ordine per ben 30 anni aveva evidentemente dei compari tra quelli che lo cercavano, sennò non si spiega. E poi ho pensato che, come spesso accade per eventi di questa portata, potremo farci su mille chiacchiere e scambiarci centinaia di pareri ed opinioni, ma ciò che è successo veramente non lo sapremo mai.
Poi ho decretato la fine del mio tempo dedicato alla questione. Cinque minuti, cinque.
C’è chi ama cercare informazioni riguardo ad eventi di questo tipo, e ci sta.
Capisco pure che ci sia chi passa un sacco di tempo ricamandoci sopra. “Dovevano fare così…”, “Potevano fare cosà…”, “Sarebbe bastato…”, “Se ci fossi stato io…” ,”Eh, ma tanto è tutta una farsa…” e bla bla bla.
Per carità, che ognuno dedichi il proprio tempo a ciò che ritiene più opportuno.
Ma io, subito dopo i cinque minuti di cui sopra, (e magari potrà pure sembrare menefreghismo o addirittura snobismo, ma tant’è) sono tornato ad occuparmi delle mie faccende personali.
Che rispetto a certi eventi sono sicuramente minuscole e del tutto insignificanti per il Mondo, ma che per quanto mi riguarda meritano una quantità di dedizione ed attenzione miliardi di volte superiore alla notizia della cattura di un qualsiasi Matteo Messina Denaro ed eventuali retroscena.
Preferisco di gran lunga dedicare testa e cuore alle mie cose, al microcosmo sul quale ho effettivamente la possibilità di essere determinante, perché in quello buona parte di ciò che succede lo posso decidere io.