Bufale

Ciclicamente saltano fuori sul WEB delle storielle false (oppure non del tutto vere) che vengono poi riproposte a mitraglia sui social. Ce ne sono di svariati generi, sono le cosiddette bufale. A volte riguardano cose di poco conto, ma troppo spesso diventano una base sufficiente per creare un’idea distorta di determinate realtà.
Il grosso problema è che molte di queste sono costruite in maniera da sembrare vere, sono spesso sintetiche e asciutte, e soprattutto sono maledettamente SEMPLICI da capire e fare proprie. Spesso sono anche accompagnate da un’immagine o un grafico farlocchi o fuori contesto, ma che ne rafforzano il messaggio. Riportano un concetto chiaro, vanno (e fanno arrivare) al punto desiderato in un amen.
Mentre per prendersi la briga di smontarle bisogna avere voglia di approfondire, cercare fonti attendibili, dilungarsi in spiegazioni spesso tortuose ma necessarie, se si vuole fare un lavoro fatto bene. Ed è un processo veramente complicato, specie se chi alla bufala ci ha creduto immediatamente e senza indugio alcuno parte con il preconcetto che quello che sta provando a smontargliela lo stia in qualche modo a sua volta raggirando.
Insomma, una volta che la bufalazza sapientemente travestita da notizia vera si è diffusa, delegittimarla è davvero un’impresa tosta, per non dire impossibile.
Per prevenire il diffondersi di queste dannosissime fake news, quando si legge qualcosa anche solo vagamente “sospetto” sul WEB, bisognerebbe prendersi SEMPRE la briga di fare qualche ricerca riguardante il contenuto, prima di darlo per vero e, soprattutto, prima di condividerlo.