Un punto di vista sulla questione ambientale sollevata dal Jova Beach Party

Ho visto un paio di video su YouTube (interessantissimi, complimenti all’autore Giacomo Moro Mauretto di Entropy For Life, si intitolano 'Il Jova Beach Party è ecologico?' e 'Jovanotti contro gli 'EcoNazisti'. Parliamone', cercateli) sulla questione Jova Beach Party.
Giacomo spiega in maniera molto comprensibile quello che è ormai divenuto di dominio pubblico. Cioè, sinteticamente, che un concerto su una spiaggia per migliaia di persone ha un impatto ambientale piuttosto forte. Mi è piaciuto il modo di esporre la problematica, con toni assolutamente pacati, un lessico semplice, e con cognizione di causa.
Ora, Lorenzo continua a difendere il suo progetto sostenendo che l’organizzazione fa il possibile per rispettare l’ambiente, mentre chi lo attacca sostiene che non è così. Credo sarà un dibattito che durerà a lungo, e da una parte meno male, così il tema del rispetto ambientale avrà visibilità. E magari si troveranno soluzioni per rendere il JBP meno impattante.
C’è solo una cosa che non mi trova d’accordo. E cioè che ad un certo punto si sostiene che se il prossimo anno si dovesse rifare il JBP con le medesime modalità attuali qualcuno dovrebbe avere delle remore a partecipare come spettatore, per senso di rispetto ecologico.
Dunque, appurato che non è un toccasana per le spiagge ma è (almeno ad oggi) perfettamente legale, perché dovremmo rinunciarci ? Perché impatta sull’ambiente ?
Ma allora scusate, seguendo questo principio non dovremmo più accendere l’auto o la moto, non dovremmo più prendere aerei e navi, non dovremmo più mangiare nulla che non sia a KM0, non dovremmo collegarci ad internet e non dovremmo più usare il PC, lo smartphone ed il tablet (magari non lo sapevate, ma pare che le tecnologie digitali inquinino fino a tre volte tanto tutto il traffico aereo mondiale).
E parlando di spiagge, anche il normale utilizzo nei posti di villeggiatura, nei periodi di alta stagione, con centinaia di persone ammassate su minuscole distese di sabbia, non credo sia quanto di meglio augurare ad una spiaggia. Eppure succede da anni, ogni estate, e non credo che qualcuno si ponga il problema, quando va in vacanza al mare.
Siamo una specie inquinante, chi più, chi meno. Mi sa che l’unico modo che avrebbe un essere umano per non impattare in alcun modo sull’ambiente sarebbe sparire.
Ora, io l’ambiente cerco di rispettarlo il più possibile, ma per il momento passo.