Leggere le righe.

Se ti offro di accompagnarmi da qualche parte non mi importa così tanto del posto, mi importa che ci sia anche tu.
Se ti mando un messaggio di prima intenzione ti sto semplicemente facendo sapere che ti sto pensando.
Se ti chiedo come stai è perché mi interessa sapere come ti senti, se per caso c’è qualcosa che ti assilla o se sei di buon umore.
Se dico che una cosa non mi interessa, è perché non ho intenzione di occuparmene.
Se ti scrivo “ci sentiamo presto”, intendo presto. Non tra due mesi.
Se ti scrivo che ti voglio bene, è perché ti voglio bene. Sennò non te lo scrivo.
Non sono perfetto e ovviamente capita anche a me di cadere nel tranello della retorica, delle frasi fatte, in quelle di circostanza.
E può succedere che ogni tanto ci sia qualcosa di nascosto o di sottinteso in quello che comunico.
Ma la maggior parte delle volte con me non serve saper leggere tra le righe, basta leggere le righe.