E noi come stronzi rimanemmo a guardare

Ieri sera mi sono guardato il film di Pif, “E noi come stronzi rimanemmo a guardare” all’inizio del quale il protagonista Fabio De Luigi prima viene scaricato dalla fidanzata perché una APP per testare l’affinità di coppia ha dato loro un punteggio basso.
E poi viene licenziato perché un algoritmo (da lui stesso ideato per individuare ed eliminare i pesi morti dell’azienda in termini di produttività) ha stabilito che il primo da fare fuori era proprio lui.
Poi si mette alla ricerca di un nuovo lavoro, trovando un posto alla FUUBER, multinazionale tipo Deliveroo che fa consegne a domicilio… e poi mi fermo qui e vi risparmio il resto del film così non spoilero ulteriormente.
Il film è ambientato in un futuro nemmeno troppo lontano, e guardandolo ho pensato che lo paragonerei ai primi Fantozzi, che in maniera volutamente romanzata rappresentavano quello che era in fondo la vita reale degli impiegatoni delle megaditte negli anni 70.
Questo invece è un ritratto, anche qui volutamente ingigantito in certe situazioni, di come potrebbe diventare la nostra società, e anche di come potremmo diventare noi, in questo mondo nel quale stiamo diventando sempre più dipendenti dalla tecnologia, al punto di esserne quasi schiavi (e un pochino mi sa che è già così).
Questo film fa ridere, ma pure riflettere. Come Fantozzi, appunto.
Ve lo consiglio.