Altro che MasterCard.

C’erano delle occasioni che durante le serate in console succedeva qualcosa di veramente magico.
Ricordo ad esempio una volta, al Bar dei Cappuccini a Dronero, era la vigilia di Natale. Stavo mettendo musica da oltre 4 ore, e ogni pezzo che sceglievo mi sembrava incastrarsi perfettamente con quello precedente.
C’era un’atmosfera festaiola all’ennesima potenza, e mi stavo godendo ogni minuto, perché sentivo che una bella fetta del merito per la presenza di quell’atmosfera era senza dubbio mio.
Ad un certo punto mi sentii come se non avessi bisogno di nient’altro, come quando sei innamorato e corrisposto.
Mi guardavo intorno, e mi sembrava tutto perfetto. Tutto speciale.
Avrei voluto restare lì in console a scegliere il pezzo giusto da mettere dopo, per sempre.
In quelle sere non coglievo l’attimo, ne coglievo a decine. Ed erano tutti attimi davvero spettacolari.
Per questo la musica è così importante per me.
Perché mi ha permesso di poter vivere situazioni come quelle.
Altro che MasterCard.