Nell’estate del 1990, per guadagnarmi i soldini per comprarmi finalmente l’impianto stereo, andai a raccogliere le pesche in campagna.
Un giorno stavamo facendo l’ultimo giro in uno dei filari per accalappiare i pochi frutti rimasti sugli alberi dopo i passaggi dei giorni precedenti. Eravamo su un trabiccolo a 4 ruote con due pedane ai lati per noi e in mezzo i contenitori per le pesche, e andavamo piuttosto di fretta, ci avevano detto che quell’ultimo giro andava completato in tempi brevissimi.
Con noi c’era un tizio molto silenzioso, che di norma faceva il suo senza proferire verbo. Non sapevamo nemmeno da dove arrivasse e come si chiamasse, ma visto che era probabilmente di origine araba tra di noi lo chiamavamo Maometto.
Durante quel giro ad un certo punto Maometto si mise ad urlare “FERMA !! FERMA !! ”.
Eravamo tutti stupiti, era la prima volta che sentivamo la sua voce.
Quello che guidava il trabiccolo frenò di colpo e Maometto continuò ad alta voce : “INDIETRO !! INDIETRO !!”.
Ci indicava un albero poco più indietro sul quale era rimasta un’unica pesca, in bella vista. L’autista fece retro fino alla pianta.
Maometto raccolse la pesca con cura, tirò fuori il coltellino dalla tasca, la sbucciò con calma, e poi se la mangiò.