Tutti (o quasi) iniziano a fare i DJ con ambiziosi sogni di gloria, credo sia del tutto normale.
Io non avrei mai iniziato se non avessi pensato / sognato che un giorno lo avrei fatto come unico mestiere, lavorando anche in radio e magari girando l'Italia facendo il guest come fanno i top DJ attualmente.
Beh, ci sono arrivato diverse volte davvero ad un passo, dal grande salto, ma ogni volta che mi sono ritrovato davanti al bivio ho capito che per svoltare verso il mestiere del DJ al 100% avrei dovuto scendere a dei compromessi che non mi sono sentito di accettare.
Fare il DJ è una cosa seria, e se vuoi fare quello e basta devi essere veramente convinto di voler fare quello, e basta. Ecco, io probabilmente non lo ero. O almeno, non abbastanza.
Ho ridimensionato le mie aspettative, e quello del DJ è diventato un ottimo e appagante secondo lavoro, durato diversi anni, nei quali mi sono tolto miriadi di soddisfazioni.
E rimpianti non ne ho, nemmeno uno.
Auguro a chiunque si approcci a questo meraviglioso mestiere di divertirsi e divertire, qualunque sia lo scenario sul quale arriverà ad esibirsi.
Non è importante quale esso sia, conta l’impegno che ci mettete per raggiungerlo.
E se arrivate al massimo risultato che vi era possibile, beh, avrete comunque vinto.
Che sia il main stage del Tomorrowland o la serata clou della festa della birra di Vattelapesca, poco importa.
Insomma, che i piani del palazzo delle vostre ambizioni siano dieci o cinquanta, l’importante è sempre e comunque arrivare sul tetto.