La tendenza è sempre quella di pensare che “gli altri” se la passino meglio. Io penso che i problemi ce li abbiano tutti, anche i più insospettabili, anche quelli che da fuori sembrano vivere su una nuvola di felicità senza se e senza ma.
C’è chi caratterialmente è più portato a riversare fuori tutte le sue rogne, che quando ci parli sembra avere sulle sue spalle tanti di quei casini da non riuscire più a respirare. E c’è chi è meno incline ad esternare, ma non è detto che chi si lamenta meno abbia meno difficoltà.
In fondo siamo tutti come gli autobus del centro, che vanno in giro con il casino che c’hanno dentro (da Viene sera di Jova).
Quindi andateci piano a etichettare gli altri come “più fortunati”, che magari la persona che avete davanti, anche se non sembra, sta combattendo una guerra interna che nemmeno vi immaginate.
Ed è tutto meno che fortunato, in questo momento.