Allo stadio di Padova, quest’estate, nonostante lo spettacolo fantasmagorico di luci, colori e suoni, con dei visual pazzeschi, il mini-film iniziale, e la solita caterva di pezzi riarrangiati, ero uscito dallo stadio soddisfatto si, ma forse non completamente, perché negli stadi si respira meno l’atmosfera da festa collettiva alla quale siamo abituati noi che ne abbiamo visti tanti.
Ieri sera invece al Pala Alpitour di Torino penso che Lorenzo si sia riappropriato degli spazi che davvero gli sono più congeniali.
I palazzetti Jova li riempie, letteralmente, li riempie grazie alla sua energia e alla grinta che sfodera, li riempie con il sound della sua incredibile band, li riempie con le luci accecanti e persino con l’oscurità che sottolinea certi momenti più soft. Li riempie di immagini pulsanti dai megaschermi, li riempie di ritmo e parole, pane e companatico , li riempie fino farli traboccare.
Poi secondo me nei palazzetti il volume rende maggior giustizia ai pezzi più tirati. E anche le canzoni più tranquille ti accarezzano con maggior intensità.
La festa la senti, la vedi, la avverti proprio fisicamente. E ti porta via con se.
Con la data di ieri per me sono 17 volte di Lorenzo live.
E non mi basta mai.