Faccio (anche) il DJ, da quasi 20 anni ormai. Ho iniziato a sbattermi per diventare un disc-jockey a metà degli anni 90, periodo nel quale in provincia di Cuneo (e nel mio paese in particolare) avrei avuto più credibilità se avessi palesato il desiderio di diventare astronauta. Essere pagati per mettere della musica era fuori dall’immaginario di (quasi) chiunque.
Ma ce l’ho fatta, pur dovendo sempre affiancare la mia attività di DJ a qualche altro lavoro.
Rispetto chiunque faccia questo mestiere con entusiasmo e onestà. Sia che lo faccia di primo, secondo o terzo lavoro. E non invidio i miei colleghi. Nessuno. Ognuno ha ciò che si merita in termini di gratifiche, che siano esse sotto-forma di piste indiavolate o cachet mostruosi o location da sogno o chissà che altro. Perlomeno a me piace pensare che sia così.
Non sono un virtuoso della consolle, ho capito subito che esibirmi in complicati tecnicismi non sarebbe stato essenziale per il mio modo di fare il DJ. Solo quando ho cominciato pensavo che la tecnica fosse tutto. E meno male, perché questa convinzione mi ha spinto ad assimilare subito i fondamentali, grazie ai quali tutt’ora riesco a gestire in totale autonomia la consolle di una festa anche per svariate ore consecutive.
Ringrazio Dio perché la passione per la musica e per il djing mi ha dato (e continua a darmi) tanto. Ho sempre pensato che senza questo “virus” la mia vita sarebbe stata molto meno interessante.
Per diventare e rimanere un DJ ho dato (e continuo a dare) molto, ma può anche darsi che mettendoci ancora maggior cocciutaggine (specie nel propormi personalmente per locali e feste) avrei potuto ottenere risultati migliori. Magari anche qualche colpo di fortuna in più mi avrebbe portato ad un maggiore successo. Chi lo sa. Resto convinto, non solo in questo ambito, ma in generale, che sia inutile pensare a come sarebbe potuto essere, perché se doveva essere sarebbe stato.
Io sono contento così. Mi sono divertito tanto in consolle, ma davvero tanto. Ho provato emozioni fortissime che è persino difficile spiegare a chi non è del mestiere. Ho conosciuto un sacco di gente. Ho ricevuto tanti compimenti e tante gratifiche da farmeli bastare anche per la prossima vita. Auguro a tutti quelli che vogliono fare i DJ di provare le sensazioni che ho provato io in tantissime occasioni.
E a tutti quelli che vogliono fare i DJ dico : se vi sentite di farlo, fatelo.
Perché è proprio un bel mestiere.