Porta a Porta.

Ieri sera ho visto Porta a Porta, tutta la puntata, credo per la prima volta della mia vita. Ero troppo curioso di vedere Beppe Grillo davanti a Bruno Vespa.
Beppe è apparso molto contraddittorio quando si trattava di dare le risposte “tecniche”, visto che Vespa ovviamente (e giustamente, ma chissà se fa così con tutti) lo incalzava e lui ha annaspato su parecchi temi. Su questi punti credo sarebbe stato molto meglio un Di Battista o un Di Maio, o la Taverna.
Di certo questo non gli ha fatto perdere consensi, visto che chi segue il M5S sa che dietro a Grillo (e Casaleggio) c’è una struttura di persone preparate, indipendentemente dal fatto che Beppe abbia la risposta pronta alla domanda “Dove li trovate i 19 miliardi per il reddito di cittadinanza?”.
In ogni caso credo sia riuscito a dare un’impressione diversa e migliore di quella che molti ricevono per sentito dire, è apparso positivamente arrabbiato, infervorato, passionale, a volte confuso e balbettante, ma almeno vero.
Ottima l’idea di mostrare l’assegno del fondo di garanzia destinato alle PMI, creato grazie ai tagli alle indennità e alle diarie dei Pentastellati. In risposta a quelli che dicono che il M5S sa solo contestare e non costruire. Un bello schiaffo ai partiti, che non sanno fare altro che arraffare tutto il possibile, e che non rinunciano né ai rimborsi né a nessuno dei privilegi (per poi chiedere i sacrifici a noi).
Ora, non so se sarà riuscito a convincere qualche scettico, ma la cosa importante secondo me è che il messaggio “devono andare a casa tutti” è stato ribadito con forza. E che il Movimento non è un Partito, ma una comunità di cittadini. E che bisogna, assolutamente bisogna, mettere gente onesta a gestire la cosa pubblica.
Spero che questi concetti siano arrivati a molti, ieri, nonostante le imperfezioni della “prestazione” di Grillo.