Lorenzo Cherubini aka Jovanotti

Tra concerti e raduni Forum e prove del Tour a Cortona e Collisioni era la mia sedicesima volta di Jova Live. E come per tutte le altre volte sono uscito migliore di come ero entrato. E’ questa la vera magia che riesce a compiere Lorenzo ai suoi concerti. Tutte le volte. Tutte le santissime volte.
Potenza, delicatezza, leggerezza, ritmo, luci, video, urla, mani, sorrisi, caldo, laser, cuore, anima, sudore, rap, funky, liscio, reggae, elettronica. Tutto frullato e amalgamato con sapienza per uno show da mille e una notte.
Un concerto totale. Tanti, tantissimi pezzi, praticamente tutti riarrangiati per l’ennesima volta. Per questo noi che andiamo così tante volte a sentire Lorenzo live non ci stanchiamo mai. E torniamo sempre. Perché ogni volta è diverso. Ogni volta è meglio.
Era il 1988 quando mi comprai la cassetta 'Jovanotti For President', il primo album. Avevo 15 anni e il mio walkman non conobbe altro nastro che quello per i tre mesi successivi. Il primissimo Jovanotti e For President hanno influenzato e non poco la mia vita, e non esagero. Per me, music lover e aspirante DJ, Lorenzo era un esempio da seguire, con la sua carica, la sua positività e il suo amore incondizionato per il sound e per la vita.
Ieri sera, 25 anni dopo, mi sono ritrovato in uno stadio a cantare Gimme five e e rappare Mix come se ce l’avessi ancora in testa, le cuffie di quel walkman. E forse è proprio così. Quelle cuffie io non le ho mai levate.