L’altra sera ho scritto questo :
“In questo periodo mi sto antipatico.
Sarà la grande stanchezza (ho bruciato da tempo la spia della riserva), saranno i pensieri negativi che spesso mi ritrovo a fare in queste settimane di nebbia (dentro e fuori), sarà che l’inverno col suo freddo e il suo buio non invoglia all’ottimismo, ma ultimamente di sicuro se non fossi me mi eviterei. Non penso di essere molto di compagnia. E non sono quello che vorrei essere.
La cosa che più non sopporto di me in questo periodo e che mugugno ma non sono propositivo. Esattamente quello che da sempre rimprovero a chi mi circonda.
Avrei davvero bisogno di perdermi di vista per un po’. Di non incontrarmi. Di starmi lontano. Poi magari dopo un po’ di tempo ricomincerei a stare bene in mia compagnia. E anche con gli altri.
Che periodaccio. Mi guardo intorno ma non riesco a vedere niente che mi entusiasmi.
Devo riprendere fiato, questo è sicuro. E’ la prima cosa da programmare per le prossime settimane.
Le risorse per recuperare sono dentro di me, devo solo tirarle fuori.
Perché vi racconto queste cose ?
Perché tanto le scoprireste guardandomi negli occhi. Adesso.”
Quando sono stanco divento anche parecchio negativo. L’ho sempre pensato, ed è proprio vero.
Riletto ora, dopo una bella dormita, mi è sembrato un tantino esagerato come sfogo. Però è una bella fotografia del mio animo quando sono senza energie.
Di sicuro per le prossime settimane bisogna che mi inventi qualcosa per smuovere un po’ le acque.
Ci penserò su.