I volumi (musicali) sono stati, e sono tutt’ora, parte integrante della mia vita. Per diversi anni gestirli sul mixer è stata anche una professione.
Ma ci sono anche altri volumi importanti nelle nostre vite.
Quelli delle sensazioni che durante le nostre giornate ci portiamo dentro. Che “suonano” tutte a volumi differenti, anche a seconda del momento. Dipendono dal livello della nostra energia, dall’età, dal microcosmo nel quale viviamo, dal tipo di strada che stiamo percorrendo. E poi da un sacco di altri fattori personali e spesso temporanei.
E ci condizionano, perché basta una piccola preoccupazione che però non riusciamo a gestire che con il suo alto volume rischia di coprire tutto il resto.
Oppure una grande gioia, che sarebbe da celebrare, suona per qualche ragione a volume troppo basso e così quasi non ci accorgiamo di averla vissuta.
E questi volumi influiscono moltissimo anche su quello che poi mostriamo all’esterno.
C’è una cosa che fanno le Band prima dei concerti : si prendono sempre un po’ di tempo per “fare i suoni” con la collaborazione del tecnico al mixer. Un’operazione molto importante, che serve per regolare gli impatti sonori di ogni singolo strumento sia su ciò che ognuno dei musicisti ascolta mentre suona la sua parte e sia sul suono globale del gruppo, quello che ascolterà il pubblico.
Dovremmo ricordarci di tanto in tanto di farlo anche con i nostri volumi.