Il famoso detto recita : non è bello ciò che è bello, è bello ciò che piace.
Credo lo si possa applicare a proposito di un mucchio di argomenti : un film, un libro, una serie TV, una canzone, un gruppo musicale, uno sport.
Insomma, parlando di gusti, il “mi piace” è estremamente personale, no ?
Esempio : supponiamo che a me piaccia, che so, Gigi d’Alessio. So che a parecchi fa ca*are. Questo dovrebbe infastidirmi ? Dovrebbe farmi venir voglia di reagire con uscite tipo : “Ma che dite ? Gigi è un grande ! Non capite nulla ! Ma come fa a non piacervi ?” Assolutamente no.
Cioè, piace a me, che mi importa se la stessa cosa vale per moltissimi / tanti / pochi / quasi nessuno ? Quel che conta è che sia gradito a me, no ?
La discussione con chi non apprezza quello che a noi invece va a genio ci può stare, ci mancherebbe, ma arrivare al punto di ergersi a strenua difesa dei propri gusti per gli argomenti elencati sopra mi pare eccessivo.
Voglio dire, può avere senso nel periodo infantile, o al massimo adolescenziale, quando si sta delineando la propria personalità ed è comprensibile che si tenti di “proteggere” le proprie preferenze (e persino di denigrare quelle altrui).
Ma una volta superato lo scoglio dei 20 anni, secondo me diventa una pratica al limite dell’imbarazzante.