Prima di Calciopoli ero tifosissimo della Juve, chi mi conosce lo sa bene. Ora non credo di potermi più ritenere tale perché si, qualche partita la vedo ancora, e negli ultimi 4-5 anni ho ricominciato a seguire il calcio professionistico in TV, dopo anni (quelli dell’immediato post Calciopoli) di distacco praticamente totale, simpatizzo per la Juve, e non potrebbe essere altrimenti, ma di sicuro i risultati sportivi bianconeri non hanno più alcun impatto sul mio umore.
Ma ecco, un tempo ero veramente Gobbissimo.
Ho visto la mia prima partita al vecchio Comunale di Torino, il 4 Dicembre 1983, avevo 10 anni, mi portò un cugino di mio padre. Era un Juve – Roma, che ai tempi era il big match assoluto per la Serie A. Al Comunale, quando la Juve giocava in casa, la Maratona (cioè la curva dei tifosi del Toro) veniva riservata ai tifosi ospiti, tutta quanta.
In quell’occasione vista la grande affluenza di pubblico uno spicchio laterale venne riservato ai tifosi locali, e fu da lì che vidi la mia prima partita. Praticamente a pochi metri dalla folta rappresentanza del Commando Ultrà Curva Sud romanista. La sicurezza prima di tutto.
La partita finì 2 a 2, successe tutto nella ripresa, Conti aprì le marcature per i giallorossi, Platini e Penzo ribaltarono il risultato, segnando proprio davanti alla Maratona, poi proprio al 90’ la mirabolante rovesciata di Pruzzo per il pari. Un partitone.
Ma nella mia ingenuità di bambino la cosa che mi rimase impressa maggiormente furono i capelli di Platini mentre aspettava di battere la punizione dell’uno a uno, che mi sembravano insolitamente crespi e sollevati.
Arrivato a casa dissi subito a mia mamma : “Platini doveva essere arrabbiato prima di battere la punizione, perché aveva i capelli dritti.”