Ogni tanto, non so se succeda anche ad altri che come me sono freelance, mi capitano in maniera inaspettata delle giornate lavorativamente scariche.
Cioè giorni nei quali a livello operativo si ha poco o nulla da fare, magari perché si è chiusa un’attività e si è in attesa di input per cominciarne un’altra. O perché magari un impegno previsto salta, insomma, robe così.
Di solito le occupo in gran parte dedicandomi ai miei hobbies, ma (raramente, a dirla tutta), mi succede di lasciarle scorrere senza pensare troppo al tempo che sta passando senza fare nulla di particolarmente coinvolgente.
Io li chiamo i giorni del “maggese mentale”.
Quelli nei quali, come i terreni agricoli tenuti a riposo per riacquistare la fertilità, lascio che la mente si rilassi e si crei così spazio per nuove ideuzze e nuovi progetti.
Poi non lo so se è davvero così, ma almeno ho trovato una definizione più elegante del termine “cazzeggio”.