Oggi, 13 Febbraio, è la giornata mondiale della Radio.
La Radio mi ha dato tantissimo, visto che è proprio grazie ad un programma radiofonico che è cominciata questa mia storia d’amore con la musica che, sono sicuro, durerà per sempre.
Alla fine degli anni 80 ascoltare Radio era l’unico modo per scoprire la musica nuova che stava uscendo, “… ed ora in anteprima su Gemini ONE il nuovo singolo dei Level 42 !”, e allora giù col tasto REC per catturare la canzone per poterla riascoltare 100 volte nei giorni successivi.
Con l’avvento della Rete le emittenti in FM sono state affiancate da quelle WEB, in un proliferare di stazioni che nascono (e si spengono) in continuazione. L’offerta radiofonica a livello numerico è diventata incalcolabile.
Sicuramente oggi per una Radio (FM o WEB che sia) è più difficile risaltare rispetto alle altre solo grazie alla musica trasmessa, la differenza la fanno maggiormente i conduttori dei programmi. Ed è anche grazie alla personalità e alla voce degli speaker che la Radio avrà sempre a suo vantaggio quella caratteristica “umana” che la distinguerà dai vari Spotify, YouTube Music, Deezer, Apple Music.
Passeranno gli anni e arriveranno sicuramente anche ulteriori modalità per ascoltare musica, ma il mito dell’omino (o donnina) con le cuffione sulla testa e il microfono davanti, che trasmette da chissà dove, in diretta, per farci ascoltare la “sua” musica e raccontarci delle storie, beh, credo che non tramonterà mai.