L’altro giorno mi sono riguardato su YouTube un’intervista a Jovanotti di Marco Montemagno, risalente al Dicembre 2018. Ad un certo punto discutendo di come in ogni disco che esce sembra che Lorenzo inizi sempre qualcosa di totalmente nuovo, Jova parla di un suo amico che ogni giorno invece di fare colazione, pranzo, merenda, cena, fa una serie di colazioni, una dietro l’altra. Per illudersi di essere sempre all’inizio della giornata.
Ora, al di la dei problemi gastrici che sicuramente incontra questo tizio, ho pensato che a livello filosofico come atteggiamento mi pare interessante.
Perché in effetti anche a me la mattina appena sveglio (oddio, magari proprio appena sveglio no, diciamo durante la colazione) quando si attivano i circuiti del cervello, vengono in mente delle cose frizzanti, mi sembra di essere in grado di progettare e di mettere in pratica idee meravigliose.
Durante le mie colazioni progetto di fare dirette streaming periodiche con tanto di diretta video, qui dallo studio giallo, per trasmettere la mia musica preferita e fare lo speaker, immagino di scrivere e interpretare monologhi come uno stand up comedian, oppure fingo di potermi permettere di partire il giorno dopo con l’aereo per andare sull’isola di Pasqua a vedere da vicino i faccioni, e molto altro.
Magari questa sensazione di semi-onnipotenza è collegata al fatto che ci si è appena riavviati dopo il riposo, ma magari anche dal fatto che sta per cominciare una nuova giornata che potrebbe portare qualcosa di buono, e allora fare una colazione dietro l’altra può illudere la nostra mente che sia sempre in quel momento li. Per avere sempre quella sensazione li.
Ora vado a prepararmi il secondo caffelatte della giornata e ci ragiono su.