Il prezzo delle comodità

Non possiamo pretendere di avere sempre la migliore connessione possibile con lo smartphone e poi puntare il dito indignati verso i ripetitori di segnale messi dappertutto.
Non possiamo pretendere di spostarci in auto o in moto in modo veloce e senza fatica senza inquinare, perché anche se un domani magari si inquinerà meno modificando la tecnologia dei motori, un pochino si inquinerà comunque, di sicuro più che camminando o andando in bici.
Non possiamo pretendere di spostarci per il mondo in aereo quando ci pare e piace e poi mugugnare perché il cielo viene sporcato dagli scarichi dei Boeing 747.
Non possiamo pretendere di avere pacchi consegnati in un giorno senza che esistano enormi depositi di merci sparsi qua e là nei quali questi pacchi possano essere smistati, senza camion che li riforniscono e senza furgoni dei corrieri che ce li portano fino davanti all'uscio.
Molte delle comodità che ormai diamo per scontate hanno un impatto sull’ambiente, poi sul fatto che questo si potrebbe gestire con maggiore oculatezza e sostenibilità si potrebbero fare (e si faranno) discorsi infiniti, ma se non siamo disposti ad abbassare almeno un pochino le nostre pretese da umani “moderni” poi non possiamo neppure essere sempre contrari per partito preso verso tutto ciò che serve per garantirci questa “modernità”.