C’è chi pur di non lavorare (o lavorare il meno possibile) è disposto davvero a tutto.
Penso a chi vive cercando di rimediare periodi di pausa lavorativa qua e la aggrappandosi alle molteplici misure assistenzialistiche offerte dallo Stato, a chi pur non avendone stretta necessità si barcamena tra mutua, infortuni prolungati, disoccupazione, e chi più ne ha più ne metta. Probabilmente se queste persone mettessero lo stesso impegno che utilizzano per trovare il modo di trovare questi sussidi per imparare e mettere in pratica seriamente un mestiere come si deve, vivrebbero molto, ma molto meglio. Con l’orgoglio personale di essersi guadagnati il pane utilizzando i propri talenti, non sotterrandoli, per poi cercare di approfittare delle falle di un sistema di aiuti economici che dovrebbero sostenere chi è realmente in difficoltà, ma che spesso invece finiscono nelle tasche di chi non ne ha alcun bisogno.
Chissà, magari c’è pure qualcuno/a che, pur potendosi permettere una vita normalissima, grazie ad intrallazzi più o meno legali di quel genere riesce a trascorrere l’intera esistenza senza lavorare neppure un giorno. Ed ha magari pure una vita piena di cazzeggio e svaghi, priva di preoccupazioni.
Ma anche del tutto priva di dignità, a mio modo di vedere, perché deve essere veramente triste non provare mai la soddisfazione impagabile di avere qualcosa tra le mani essendoselo davvero meritato.