Penso ai genitori di Nicole e al fatto che se ci fosse la possibilità di misurare il livello del dolore che si può provare, quello per la perdita di una figlia andrebbe ben oltre il picco massimo, senza nemmeno la possibilità di trovare sollievo.
Penso a Noemi, che starà scalando le vette della sofferenza più alte che si possano immaginare.
E penso a Nicole, a quanta vita le è stata portata via.
Siamo veramente appesi a un filo. Quando succedono queste tragedie ce ne rendiamo conto una volta di più. Le nostre vicissitudini quotidiane sembrano diventare insignificanti, di fronte a queste disgrazie.
Come già scrissi in un'altra occasione, è proprio in queste occasioni che dobbiamo imparare a dare più importanza alle cose che facciamo, al modo che abbiamo di usare il nostro tempo.
Ogni giorno nel quale non abbiamo fatto nulla per realizzare un sogno o un progetto o qualche peripezia per fare fruttare i nostri famosi talenti è un giorno sprecato, anche solo in parte.
Ed è anche una mancanza di rispetto nei confronti di chi i suoi sogni e i suoi progetti e i suoi talenti se li è visti portare via ad appena 20 anni.
Pensiamoci, nei prossimi giorni, al fatto che magari cercare di vivere un po’ più intensamente, giorno dopo giorno, può essere un buon modo per onorare la memoria di chi non può più.
Adesso, purtroppo, c'è solo tanto dolore, perché si è spento il suo sorriso.
Ciao Nicole.