Questa grafica rappresenta quelli che l’antropologo Robin Dunbar definì come i “circoli di conoscenza”.
Le cifre sono indicative, nel senso che poi ognuno di noi può definire numericamente i vari livelli in maniera differente. Ci sarà chi tra i migliori amici non ne conterà più di 2 (o addirittura sosterrà di averne uno solo) e chi magari ne conterà addirittura 6-7. Ci sarà chi ritiene di poter annoverare sicuramente più di 15 “buoni amici” e chi magari considera questo numero persino esagerato.
Insomma è personalizzabile, ma il concetto dei vari livelli di rapporto credo possa essere considerato come attendibile. Il 150 finale è detto “il numero di Dunbar”, ovvero il massimo di persone con cui un individuo può mantenere relazioni stabili, conoscendone l’identità e relazionandosi con esse.
Ovviamente i livelli sono soggetti a interscambio nel corso del tempo. Sarebbe curioso poter vedere come i nomi che ognuno di noi assocerebbe ai vari livelli di questo schema si sono modificati o hanno cambiato posizione nel corso degli anni. Credo che anche i più stabili nei rapporti interpersonali potrebbero constatare del viavai tra i vari “cerchi”.
E se potessimo vedere i grafici altrui penso che ci stupiremmo non poco nel verificare quante volte siamo “nei 15” o persino “nei 50” per chi noi metteremmo senza indugi “nei 5”, e viceversa.