Facebook.
L’altro giorno ho notato due persone, una pro vax e una no vax, condividere la stessa notizia.
Titolo : “Morto dopo il vaccino XXXX. Dall’autopsia non è emerso nessun legame evidente del decesso col vaccino XXXX.”
Evidentemente la persona pro vax ha letto tutto il titolo e l’articolo, e ha condiviso per smorzare l’eccessivo catastrofismo legato alla somministrazione del vaccino.
La persona no vax probabilmente ha letto la prima parte del titolo e ha condiviso per rafforzare la tesi vaccino = rischio di morte.
Questa cosa mi ha fatto riflettere.
Lo so che questo è un caso limite, ma credo sia un segnale chiaro di come la nostra percezione del mondo con in mezzo il filtro innaturale e algoritmico dei social rischia di diventare piuttosto confusa.
Bisogna fare attenzione, perché su Facebook postano tutti, e leggono tutti.
Posta chi ha studiato, ma per davvero, e posta chi si convince di sapere tutto di viaggi nello spazio dopo aver letto 10 articoli sparsi sul WEB.
Legge chi ha tempo e voglia di approfondire, e legge chi non va mai oltre il titolo.
E su chi non va oltre l’intestazione gli acchiappa click vanno a nozze, creando ad hoc dei titoli sensazionalistici che poi magari c’entrano poco o nulla con la notizia vera e propria.
Specie su Facebook, non sarebbe una cattiva idea mettere ben visibile l’avvertimento che c’è sulle etichette di certi prodotti : “Usare con cautela”.