Rose è una giovanissima e stupenda ragazza, che si fidanza per motivi meramente economici (su pressioni della madre, una donna con un livello di simpatia una tacca sotto Briatore) con un belloccio ricco sfondato, perennemente impomatato e con un sorriso finto di quelli da 100 denti, di nome Cal.
Jack è un disegnatore poveraccio che vive di espedienti, un bel ragazzo, ma decisamente sfigato, visto che l’unica partita a carte vinta della sua vita gli mette in mano un biglietto per un posto su una nave destinata ad affondare. Una nave che come minimo andava messa in mano a qualcuno che la sapesse guidare, non a dei deficienti che non sono stati in grado di evitare nemmeno un iceberg. Cioè, non un piccolo scoglio o una boa, un iceberg, cazzo.
Quando Rose, al secondo giorno di navigazione, si rende conto che con Cal al suo fianco l’aspetta una vita agiata ma sostanzialmente di merda cerca di farla finita buttandosi in mare, ma Jack la salva, e strizzandole l’occhio le sussurra “Do ut des”.
Cal prima invita Jack a cena per sdebitarsi di aver salvato la fidanzata, poi intuisce che tra lui e la fidanzata c’è del tenero, e impone con prepotenza a Rose di esserle fedele, ma lei se ne fotte, torna da Jack e finisce a braccia aperte sulla prua del Titanic, con Jack che la abbraccia da dietro e le dice : “Ti fidi di me ?” Lei annuisce e lui le sporge delle cambiali da firmare.
Ormai è amore, e Rose si fa ritrarre da Jack con indosso solo il Cuore dell’Oceano, il gioiello di valore inestimabile che il fidanzato le aveva regalato pensando fosse più che sufficiente per ciularsela fino all’età pensionabile.
Dopo il ritratto i due finiscono a fare all’amore in macchina, senza riscaldamento, scomodi e incastrati tra i sedili, e Rose capisce che anche con Jack non è che sarebbero rose e fiori.
Poi la nave si scontra con l’iceberg, il destino della nave è segnato e inizia lentamente ad affondare.
Rose salva Jack dalla morte per annegamento liberandolo dalle manette che lo tenevano imprigionato in un ufficio che si stava rapidamente allagando, i due si abbracciano ma la situazione è disperata e non c’è nemmeno il tempo per una sveltina.
Sulle scialuppe di salvataggio riescono a salire in prevalenza i ricchi ed i raccomandati, consolidando una regola che ancora oggi vale un po’ dappertutto.
E mentre l’orchestra continua a suonare, il Titanic affonda. L’ultimo motivo suonato è un tributo ai Jalisse, per ricordare a tutti che c’è anche chi se la passa peggio.
Il film finisce con Jack pur sapendo che ci sarebbe stato posto di fianco a Rose sul pezzo di Titanic galleggiante preferisce lasciarsi morire assiderato in mare, avendo nel frattempo realizzato che per riuscire a mantenere una così avrebbe dovuto trovarsi un lavoro.