Ieri sera ho visto un film (La legge è uguale per tutti... forse) che si piazza senza discussioni all’ultimo posto della classifica del mio gradimento personale tra le pellicole viste negli ultimi mesi.
Un avvocato e il maldestro cugino implicati in una vicenda collegata ad un omicidio, che sarebbe stata anche intrigante, ma il racconto era davvero di basso livello e la recitazione pure. Altri protagonisti la figlia giovanissima dell’Avvocato e il suo fidanzato, e poi la “parentela” del cugino svitato : la moglie isterica, il fratello prete di lei, il figlioletto un po’ cicciotto, l’amante psicologa. E i Carabinieri, rappresentati con un clichè meridionalistico un tantino datato, diciamo anni 60.
Un’accozzaglia di nulla.
Ho resistito stoicamente fino a metà film e poi sono caduto vittima della sindrome O.V.S.C.F. (Ormai Voglio Sapere Come Finisce). E così me lo sono sorbito tutto.
Perlomeno adesso posso sconsigliarvelo dopo aver visto anche il finale, che era perfettamente in linea con il tutto il resto del film. Una chiavica.
Ho letto una recensione su un sito dove i due protagonisti (napoletani) vengono paragonati a Totò e Peppino. Spero vivamente non la possano leggere loro dall’aldilà.
In un’ipotetica valutazione a stelle credo che non riuscirei nemmeno ad arrivare a una, al massimo posso assegnare un meteorite.