Per la serie “caratteristiche della vita da freelance” ecco un’altra delle mie considerazioni.
Avere la gestione pressochè totale del proprio tempo è sicuramente una figata megagalattica, ma equilibrare il trittico tempo-energie-profitto richiede un gran dispendio di forze. Specie se comunque il lavoro (o i lavori) che si fa è anche una passione, per cui diventa molto labile il confine tra “ora sto lavorando” / “ora no”.
Per questo il rischio di ritrovarsi scarichi e bisognosi di una pausa è sempre dietro l’angolo. E queste pause bisogna sapersele prendere, a tempo e ora, sennò diventa tutto più complicato.
Anche perché quando si è stanchi subentra il problema dell’auto-alimentazione, cioè quella sorta di training autogeno che bisogna fare per ritrovare la determinazione e l’energia quando la spia della riserva è accesa. Un processo che a volte risulta maledettamente difficile.
La chiave è cercare di gestirsi sempre al meglio.
Questa è la cosa più importante nella vita da freelance.