Ieri sera ero a casa, stavo per andare a dormire, ho acceso l’iPad e mi sono messo a scrivere, così, senza nemmeno sapere dove andare a parare.
Ecco qua.
Penso che come ho letto da qualche parte siamo il risultato del nostro passato. In tutti i campi.
I comportamenti che assumiamo in determinate situazioni sono risultanti dal momento che stiamo vivendo, questo si, ma di fondo sono figli delle esperienze che abbiamo (o non abbiamo) già vissuto.
E le reazioni che abbiamo causato o subito nelle nostre relazioni con le persone che hanno condiviso porzioni di vita con noi contribuiscono a farci diventare quello che poi siamo.
Sono convinto del fatto che più esperienze di vita facciamo e più avremo modo di capire dove puntare forte e dove invece è meglio non sprecare troppo tempo, se non addirittura lasciare perdere.
Lottare sempre e mollare mai, si, ma per gli obiettivi giusti. E gli obiettivi sono giusti solo se li sentiamo davvero nostri. Non se li classifichiamo in base a quanto possano stupire gli altri. O in base alla scala di valori che a volte la nostra società ci impone. Oppure usando il metro di giudizio di qualcun'altro, e non il nostro.
Siamo tutti unici al mondo, ricordatevelo. Nelle speranze, nei sogni, negli obiettivi, nelle aspirazioni, nei rapporti con gli altri, nell’amare e nell’odiare, unici al mondo.